una corsa nella storia dell'innovazione
Corri con Noi per scoprire i 162 anni del Politecnico di Milano

Partenza!
La Polimirun compie 10 anni!
Al via un viaggio in nove tappe che racconta innovazioni e ricerche di protagoniste e protagonisti politecnici, dalla fondazione dell’Ateneo a oggi. Una lettera alla volta, ogni momento saliente ci porterà verso la Polimirun 2025, per scoprire l'anima del Politecnico di Milano, un’università tecnica che promuove la formazione e la ricerca nei settori dell'ingegneria, dell'architettura e del design.
Una corsa attraverso più di 160 anni di ricerche, invenzioni, costruzioni e brevetti che hanno dato vita a progetti rivoluzionari e inaspettati; avventure scientifiche e culturali che, proprio come la Polimirun spring, hanno unito migliaia di persone, e superato i confini dell’Ateneo per diventare parte delle nostre vite quotidiane.
Seguite con noi la route politecnica!

Open Day 1863
Il 29 novembre 1863 Francesco Brioschi, già rettore dell’Università di Pavia, senatore e matematico, fonda l’Istituto Tecnico superiore, futuro Politecnico di Milano. L’istituto si ispira al modello dei Politecnici di area tedesca, promuovendo la cultura tecnico scientifica a favore del progresso del Paese.Alla sua apertura, prevede sezioni di ingegneria civile e meccanica, poi nominata industriale, alle quali si aggiunge poi la sezione di architettura.
Nei primi giorni, gli studenti politecnici vivono gli spazi del Collegio Elvetico in via Senato (oggi Archivio di Stato di Milano) e in seguito del Palazzo della Canonica in piazza Cavour, fino a quando – nel 1927 – vengono costruiti aule e laboratori sperimentali nella nuova sede di Piazza Leonardo da Vinci.
Oggi, al Politecnico studiano più di 48.000 studenti, provenienti da tutto il mondo.

Laboratori
È il 1893 quando Giuseppe Ponzio e Cesare Saldini, professori dell’Ateneo, compiono un viaggio di studio negli Stati Uniti per visitare scuole di applicazione e centri di ricerca. Due anni dopo apre al Politecnico di Milano il Laboratorio di meccanica applicata, disegnato sul modello americano. Seguono negli anni altri laboratori sperimentali - per prove di resistenza dei materiali, di geotecnica, elettrotecnica, idraulica, etc. - fondamentali perché gli studenti possano applicare il sapere tecnico appreso durante le lezioni.
Nel 1934, nel laboratorio di Aeronautica viene realizzata la prima galleria del vento del Politecnico, la Soffieria, per eseguire prove di aerodinamica: è il precursore dell’attuale Galleria del Vento al Campus Bovisa La Masa, solo uno dei numerosi laboratori presenti oggi nel nostro Ateneo.
Per scoprire di più, visita Laboratori - polimi

Ingegnere della letteratura
Carlo Emilio Gadda, “l'ingegnere della letteratura italiana”, si laurea al Politecnico il 14 luglio 1920 con una tesi sulle “Turbine ad azione Pelton” e, fino agli anni Trenta, esercita la professione in Italia e all'estero; la sua attività di scrittore inizia con alcuni articoli di divulgazione scientifica.
Dopo la pubblicazione della raccolta di racconti brevi in L’Adalgisa (1944), il grande successo arriva col romanzo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, pubblicato da Garzanti nel 1957 e tradotto in numerose lingue. Nel suo romanzo Un Fulmine sul 220 appaiono scenari politecnici tra cui l’Istituto di Chimica Industriale G. Ronzoni, popolarmente conosciuto con il nome di Cremlino a causa della sua singolare architettura, un mix tra realtà e immaginazione.

Maria Artini
Maria Artini è la prima donna in Italia a laurearsi in Elettrotecnica nel 1918. L’anno seguente lavora per la società Edison, della quale diventerà dirigente. Il suo nome si lega in particolare alla realizzazione della Brugherio-Parma, la prima linea ad altissima tensione (130kV) per il trasporto dell’elettricità sul territorio e all’ulteriore sviluppo di queste tecnologie per linee ad altissima tensione (150 e 220 kV), mentre dal 1936 al 1946 dirige l’Ufficio statistiche di Edison.
Non abbandona però la ricerca: pubblica articoli sulla rivista “L’Energia Elettrica”, fondata da Giacinto Motta (1870-1943), docente della Artini al Politecnico, e nel 1924 entra nel comitato di redazione. Nel 1948 già promuove la creazione di un’associazione di donne laureate in ingegneria, poi costituita nel 1957 come Aidia(Associazione italiana donne ingegneri e architetti).

Internazionale
La XJTU-POLIMI Joint School nasce nel 2019 a Xi'an (Cina), ed è il primo campus del Politecnico di Milano fuori dall’Italia; nato dalla relazione tra l’Ateneo e Xi’an Jiaotong University (XJTU). Il campus si pone come piattaforma internazionale per didattica e ricerca, per l’incubazione di startup e il trasferimento tecnologico e offre una valida offerta di laboratori, innovativi e interdisciplinari.
La relazione tra Politecnico di Milano e la Cina affonda le sue radici anni prima, quando nel 2006, viene siglato un accordo di cooperazione fra il governo cinese e quello italiano che dà vita al programma POLITONG, che consente agli studenti del Politecnico e a quelli della Tongji University di Shanghai,di ottenere un double degree.
La cooperazione internazionale tra il Politecnico di Milano e la Cina promuove lo scambio di conoscenze, la ricerca congiunta e lo sviluppo di soluzioni innovative per le sfide globali.

Rivoluzione
Nel 1954, al Politecnico di Milano arriva il primo calcolatore a valvole d’Europa: il CRC-102A. Il Rettore del Politecnico di Milano Gino Cassinis autorizza la produzione della macchina all’azienda californiana Computer Research Corporation utilizzando i fondi del Piano Marshall. Il calcolatore viene assemblato negli Stati Uniti con l’ingegner Luigi Dadda e trasportato in Italia dove segna l’inizio dell’informatica, come disciplina universitaria.
Grazie al CRC-102A, infatti, nasce un centro di calcolo avanzato e si concretizza una nuova figura professionale: l’ingegnere elettronico. Il calcolatore attira subito l’interesse dell’industria; tra i primi a utilizzarlo ci sono Edison e Pirelli, poi altre aziende come Macchi, Montecatini, Magneti Marelli, che ne colgono immediatamente le straordinarie potenzialità

Universo
Nel 1977, da Cape Canaveral, in Florida, viene lanciato Sirio, il primo satellite artificiale geostazionario per telecomunicazioni progettato e costruito interamente in Italia. Sirio (acronimo per Satellite italiano di ricerca industriale e operativa) ha come scopo principale lo studio delle onde radio ad alta frequenza, al fine di sviluppare nuove possibilità per le comunicazioni telefoniche e televisive via satellite.
Il progetto coinvolge aziende, università e istituti di ricerca, e rappresenta un grande traguardo tecnologico per il Paese. Fondamentale è il contributo di Francesco Carassa, docente di Comunicazioni elettriche e rettore del Politecnico di Milano, che guida la ricerca e la sperimentazione. Sirio segna l’ingresso dell’Italia nell’era spaziale, aprendo nuove prospettive per le telecomunicazioni e la cooperazione scientifica internazionale.

Nobel
Nel 1954, nei laboratori di chimica del Politecnico di Milano il professor Giulio Natta “fa il Polipropilene”, una molecola destinata a rivoluzionare l’industria della plastica. Il suo lavoro si inserisce in un periodo di grande innovazione scientifica che trova il perfetto alleato nella figura del chimico tedesco Karl Ziegler, con cui condivide lo sviluppo dei catalizzatori che rendono possibile la sintesi controllata di questa nuova materia.Il Polipropilene, leggero e resistente al tempo stesso, grazie alla sua duttilità e versatilità caratterizza i nuovi oggetti di uso quotidiano, trasformando il mondo moderno.
Per questa scoperta fondamentale, nel 1963 Natta e Ziegler ricevono il Premio Nobel per la Chimica, consacrando il valore della loro collaborazione e segnando un punto di svolta nella storia della scienza e della tecnologia.